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giovedì 1 novembre 2012

L'ombra del vento

http://www.amazon.it/Lombra-vento-Carlos-Ruiz-Zaf%C3%B3n/dp/8804561300/?tag=webfork-21


Molto banalmente si può dire che la vera protagonista di L'ombra del vento è la città di Barcellona. Banalmente perché l'hanno già detto tutti e io mi aggiungo al coro. Ma Barcellona è una città universale nel romanzo di Carlos Ruiz Zafon: poteva essere Londra, o Roma, o Parigi, se l'autore fosse nato da quelle parti. Perché è sicuramente protagonista del romanzo, ma non per le sue particolarità, ma per l'uso che ne fanno i personaggi. La città è un enorme "campo di battaglia" che esplorano, imparano a conoscere, descrivono con attenzione e amore. Cose che si potevano fare anche da altre parti, in altri luoghi.

Anche grazie alla città protagonista, L'ombra del vento è un romanzo facile da amare. È una storia di formazione, è un thriller con rimandi politico - storici, è una storia gotica con un po' di soprannaturale. I tanti generi vengono usati e sfruttati sapientemente: non si può proprio fare a meno di smettere di leggere L'ombra del vento. Ci si appassiona alle vicende di Daniel, ragazzino sulla via della crescita meravigliato dalle persone che lo circondano.

E per i lettori e bibliofili c'è anche qualcosina di più: Il cimitero dei Libri Dimenticati, libreria polverosa e misteriosa in cui si trovano (a fatica) tutti quei libri che altrimenti sarebbero buoni solo per il macero. Il sogno di chi ama la lettura e la carta stampata.

Una frase scelta (quasi) a caso: 

"Che lavoro faceva?"
"Un po' di tutto. Oggi la mia attività verrebbe definita spionaggio, ma in tempo di guerra siamo tutti spie."

domenica 28 ottobre 2012

Una passeggiata nei boschi

http://www.amazon.it/Una-passeggiata-boschi-Bill-Bryson/dp/8850200455/?tag=webfork-21

Bill Bryson è un viaggiatore. Viaggia per lavoro (è un giornalista e scrittore di viaggi e cultura), ma lo fa con un'ingenuità e una passione ammirevole. Anche nei momenti più difficili dei suoi viaggi, quando si confronta con noia, solitudine o pericolo trasmette sempre il suo stupore per ciò che lo circonda. I suoi libri di viaggio sono una scoperta continua.

Una passeggiata nei boschi ci porta sull'Appalachian Trail, il "sentiero più lungo del mondo", una lingua di strada (non tanto) battuta che attraversa l'est degli Stati Uniti da sud a nord. 3400 chilometri sono tantissimi da affrontare a piedi, in particolare se si è uomini di mezza età, sedentari e che non hanno molta esperienza con passeggiate nella natura e trekking. Eppure Bill e il suo inadatto compagno di viaggio Katz ci provano, armati solo di buona volontà e due zaini troppo pieni che li schiacciano a terra. Il racconto è spassoso, alle volte surreale, sempre interessante. Prima che un viaggiatore l'autore è uno scrittore. Sa come fare un lungo reportage, segue una linea di pensiero e narrazione che non annoia mai: alterna resoconto di viaggio con un racconto storico delle origini del sentiero e dei luoghi che incontra. Cittadine del sud, montagne meteorologicamente interessanti, regioni abitate dagli orsi sono di volta in volta i protagonisti di Una passeggiata nei boschi.

Il libro è bello anche perché Bill Bryson è capace di suscitare ben più di una risata. Le sue continue schermaglie con Katz rimangono nella memoria a lungo, così come i tanti altri bizzarri personaggi incontrati sul sentiero. Verso la fine si sente un po' di stanchezza. La stessa che hanno provato i due protagonisti lungo il sentiero. Vivere e camminare a lungo nella natura è formidabile, ma bisogna pagare un prezzo. Pur con leggerezza, Una passeggiata nei boschi ce lo mostra chiaramente.

Una frase scelta (quasi) a caso:

"Io non so montare la tenda" disse Katz in tono lamentoso.
"Non ti preoccupare, te la monto io". Bambinone rammollito, pensai. Improvvisamente mi sentii molto stanco, molto stanco.

venerdì 26 ottobre 2012

Le Cinque Stirpi

http://www.amazon.it/Le-cinque-stirpi-Markus-Heitz/dp/8850221258/?tag=webfork-21


Le Cinque Stirpi è un racconto di nani. I barbuti scavatori di miniere per una volta sono i protagonisti di un romanzo e non sono rilegati alla linea comica, come accade spesso nella letteratura fantasy. La verità è che sono i protagonisti del mondo fantasy creato da Markus Heitz, la Terra Nascosta. Sono i custodi armati dei passi di montagna che separano questa terra dalle misteriose lande che la circondando, infestate da mostri di ogni genere.

Le Cinque Stirpi è un bel romanzo fantasy, cupo e violento al punto giusto. Il protagonista, il nano Tungdil, deve portare a termine una missione più grossa di lui ed è sempre sull'orlo del fallimento. Con tutte le difficoltà che affronta ci si stupisce di come riesca ad andare avanti. L'autore non ha paura a cancellare con un colpo d'ascia personaggi importanti lasciando a bocca aperta tutti coloro che sono abituati a romanzi più buonisti.

Ma quello che più affascina di Le Cinque Stirpi è la caratterizzazione dei nani. Personaggi complessi, vari, appartenenti a regni con usi e costumi ben diversi. Tungdil è un timido dotto, ma durante il suo viaggio conosce nani guerrieri, politici, traditori e ubriaconi. E soprattutto ha il suo primo incontro le nane, di cui aveva solo sentito parlare durante la sua infanzia vissuta con gli umani.

Una frase scelta a caso (quasi):

"La nana che forgerà la Lama di Fuoco."
"Una donna, dunque."

giovedì 25 ottobre 2012

Se ti abbraccio non avere paura

http://www.amazon.it/gp/product/8871686144/?tag=webfork-21

Un padre e un figlio vanno in vacanza. In moto e auto. Un viaggio sulla strada: prima un coast to coast negli USA e poi una peregrinazione randagia in Centro e Sud America. Beati loro, chi può permettersi un viaggio del genere? In pochi, davvero in pochi. Ma chi può permettersi una vita del genere? Forse ancora meno persone, perché il padre e il figlio di Se ti abbraccio non avere paura non sono come tutti gli altri. Sono una coppia che sta affrontando da sempre una malattia seria e paurosa. Il ragazzo è affetto da autismo. Non nel senso che è un genio (Hollywood è ben lontana dal Veneto), ma nel senso che vive in un mondo tutto suo: comunica malissimo, cioè non lo fa, e hai i suoi momenti, cioè è intrattabile.

Se ti abbraccio non avere paura è comunque letteratura di viaggio e romanzo di formazione. È divertente: i due se la spassano genuinamente, incontrano personaggi di ogni tipo e ci mostrano come dovrebbero essere un viaggio e un'avventura. Tutto vero o fantasia? Il padre ed il figlio esistono, il viaggio l'hanno fatto, ma il libro l'ha scritto uno scrittore altrettanto vero, Fulvio Ervas. Che probabilmente romanza, taglia, interseca e unisce parti e sentimenti della storia che gli è stata raccontata e affidata dal padre. Che qualcuno lo benedica per questo: il libro è bello e appiccicoso come un abbraccio del ragazzo. L'editore Marcos y Marcos si è trovato tra le mani un capolavoro. Complimenti a tutti.

Una frase scelta a caso (quasi):

"Pensi che New Orleans avrà bisogno della tua bacchetta magica?"
"Sì".